Sebbene le politiche economiche spettino allo Stato, il Comune può e deve intervenire sui temi del lavoro, attivando percorsi virtuosi in ambito commerciale e rafforzando le piccole imprese, che sono e restano la principale forza produttiva. Lo deve fare ponendo la giusta attenzione alla formazione e all’insediamento di attività produttive che abbiano, nella loro qualità e specificità, il fulcro e la forza necessaria per un ruolo forte sul mercato locale.
Il contesto territoriale è terribile, la situazione lavorativa è disastrosa, come in tutto il sud Italia. Su una popolazione di 52.000 abitanti, considerando in età da reddito (da lavoro o da pensione) circa 36.000 persone, ce ne sono 3.500 senza alcun reddito, quasi 17.000 con un reddito al di sotto dei 1.000 € al mese. Di questi, la metà al di sotto dei 500 € al mese. Ci rendiamo conto che, evasione a parte, ci troviamo in un territorio ormai reso misero. Analizzando il tipo di reddito, la situazione appare ancora più tragica. Circa 10.000 sono redditi da pensione, dato drammatico che evidenzia ancora di più l’assenza del lavoro.
La parola lavoro è essere centrale nel nostro progetto. E fondamentale è anche il tema della legalità nel lavoro. Il comune di Acireale deve costituirsi parte civile nei processi per mafia, usura e richieste di pizzo.
Il sindaco non può creare posti di lavoro, ma può intervenire per creare le condizioni affinché il territorio si rivitalizzi.
Completeremo al più presto gli interventi per permettere investimenti nell’Area Artigianale.
Agiremo, inoltre, con i seguenti interventi:
- Istituzione di uno sportello comunale interamente dedicato all’intercettazione di bandi nazionali e comunitari, e all’assistenza per la scrittura di progetti per il recupero dei fondi da destinare alle esigenze locali. Questo ufficio sarà interlocutore delle associazioni, dei gruppi organizzati, dei cittadini, oltre che dell’amministrazione, col fine di aiutare queste realtà a promuovere e realizzare progetti di utilità comunale. Lo sportello si avvarrà di personale interno appositamente formato;
- Rilancio del termalismo e stimolo nei confronti della Regione Sicilia per una gestione pubblica delle Terme di Acireale, attraverso una società di azionariato popolare diffuso o non profit utility;
- Promozione della progettazione e delle Startup di impresa, attraverso l’offerta di spazi di co-working (utilizzando le strutture di proprietà del Comune al momento non valorizzate) in grado di aggregare idee, competenze e tecnologie;
- Creazione di un incubatore di imprese;
- Sostegno alla nascita di piccole botteghe artigiane gestite da giovani sotto i 35 anni, con l’introduzione di agevolazioni fiscali, nell’ottica di una maggiore valorizzazione e recupero delle nostre tradizioni;
- Proposta di un tavolo permanente con le categorie di settore, allo scopo di fornire un canale diretto con l’amministrazione per formulare proposte, indicare problematiche ed organizzare congiuntamente eventi e corsi specialistici; Introduzione di agevolazioni fiscali per gli esercizi commerciali che vendono esclusivamente prodotti della filiera locale;
- Riqualificazione del Patrimonio immobiliare delle IPAB: il rilancio delle IPAB deve ripartire dal rilancio delle attività, restituendo valore sociale alle strutture improduttive. Il nostro progetto prevede una riqualificazione, attraverso la costituzione di non-profit utilities per la realizzazione di strutture turistiche dedicate all’accoglienza di diversamente abili, garantendo loro la possibilità di scegliere Acireale come meta turistica;
- Calmieramento degli affitti con l’introduzione di incentivazioni e deterrenti;
- Obbligo al decoro delle botteghe sfitte.